Mark Tobey

Mark Tobey

Mark Tobey (Centerville, 1890 – Basilea, 1976) è stato un pittore espressionista astratto americano. Frequentò dal 1906 al 1908 l’Art Institute di Chicago e nel 1911 si trasferì al Greenwich Village di New York, dove lavorò per una rivista di moda “McCall” come illustratore e nello stesso periodo cominciò la produzione di ritratti. Nel 1917 ebbe la sua prima personale al M. Knoedler & Co. di New York. Nel 1918 si convertì alla Fede Bahà’ì Mondiale, tanto che le tradizioni orientali cominceranno ad influenzare in maniera decisiva la sua pittura. L’artista s’interessò al Cubismo europeo, collezionando tessuti e sculture in legno indiane e si avvicinò alla pittura cinese. Nel 1925 intraprese un viaggio che durerà 5 anni, in cui s’interesserò alla scrittura araba e persiana. Questo viaggio ebbe una forte influenza nella realizzazione dei suoi dipinti, in cui sperimentò una nuova tecnica caratterizzata da un intreccio di linee bianche, detta “scrittura bianca”, uno stile che prevedeva la copertura del dipinto con strati di bianco, simile alla tecnica di Pollock. Nel 1940 e nel 1946 realizzò due mostre personali al Club of Chicago e nel 1944 espose i dipinti della “Scrittura Bianca” alla Willard Gallery di New York. Tobey presentò una mostra personale alla Galerie Jeanne di Parigi e ben presto la critica americana lo riconobbe come uno dei precursori dell’Espressionismo Astratto americano. Nel 1956 vinse il Premio Internazionale Guggenheim. Negli anni ’60 Tobey ottenne il Premio Pittura Città di Venezia alla Biennale di Venezia e successivamente tenne una mostra personale al Museè des Arts Dècoratifs.