Renato Guttuso

Renato Guttuso

Renato Guttuso nasce a Bagheria, in Sicilia, il 26 dicembre del 1911. Da subito entra in contatto con la pittura attraverso il padre, anch’egli artista; successivamente frequenta lo studio del pittore Emilio Murdolo. Negli anni a venire si sposta dalla città natale per studiare a Palermo, presso la bottega di Pippo Rizzo, scultore e pittore vicino al futurismo. Negli anni Trenta, Guttuso lascia l’isola per Roma, dove espone alla Quadriennale Nazionale d’Arte e poi l’anno successivo, il 1932, arriva a Milano, ospite presso la Galleria del Milione insieme ad altri artisti siciliani. Durante il servizio militare, pochi anni dopo, ha l’occasione di conoscere Lucio Fontana, diventato in seguito fondatore dello Spazialismo, Elio Vittorini, poi ideatore nel 1945 della rivista Il Politecnico, ma anche il famoso letterato Salvatore Quasimodo; il filosofo Edoardo Persico e molti altri. Sono gli anni in cui l’artista matura una coscienza politica che influenzerà la realizzazione delle sue opere, intrise di simboli e ideologie. Il 1939 è l’anno in cui si trasferisce nella capitale, Roma, fonte d’ispirazione e occasione di studio continuo, ma che deve lasciare qualche anno dopo per complicazioni politiche. Nel 1945 è a Parigi dove conosce Pablo Picasso, considerato un amico, ma anche uno stimolo sempre nuovo per le sue opere, essendo l’artista spagnolo una delle personalità del Novecento più varie a livello di sperimentazione tecnica. Fondamentale è, nel dopoguerra, l’adesione al gruppo artistico Fronte Nuovo delle Arti (1946-48), per dare voce a tutti gli artisti che, per colpa del fascismo, non poterono esercitare liberamente la propria arte in Italia. Ne fanno parte Leoncillo Leonardi, Morlotti, Vedova, Corpora, Fazzini e altri. Una vita molto dinamica quella di Guttuso, un artista che viaggia sia per l’Italia che all’estero, ottenendo riconoscimenti, importanti collaborazioni per scenografie teatrali, riviste italiane e internazionali, oltre all’invito ad esporre più volte in occasione della Biennale di Venezia. Il suo capolavoro del 1972, I funerali di Togliatti, oggi conservato al MAMbo di Bologna, è una sorta di manifesto della pittura comunista. Nel 1974 dipinge invece Vucciria, il capolavoro dedicato al noto quartiere di Palermo. Il 18 gennaio del 1987 si spegne a Roma, all’età di settantacinque anni. Nella sua carriera, Guttuso ha collezionato ben quattro partecipazioni alla Biennale di Venezia (1948, 1950, 1952, 1995) e tre alla Quadriennale di Roma (1931, 1935, 1937), oltre a mostre personali a Palazzo Grassi a Venezia (1981), a Milano a Palazzo Reale (1985), allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1962), alla Kunstverein di Francoforte (1975).