Piazza d’Italia con Statua Equestre
Esemplare 60/99. Tiratura 99 esemplari numerati da 1/99 a 99/99, 30 esemplari numerati da I/XXX a XXX/XXX, 21 esemplari siglati dalle lettere da A a Z, 12 Prove d'Artista, alcuni esemplari colorati a mano dall'Artista. Litografia a 5 colori pubblicata su Edoardo Brandani "Giorgio de Chirico" Catalogo dell'Opera grafica 1969/1977 edizioni Bora, a pagina 205 tav. 11.180. In basso a destro dell'opera firma a mano dell'artista e timbri a secco Giorgio de Chirico e Alberto Caprini stampatore in Roma.
Tutte le composizioni di De Chirico sono dominate dal ricordo di un luogo o di un momento, sospese tra realtà e sogno. In particolare, la Piazza d'Italia, originata in seguito al suo soggiorno a Torino nel 1912, accentua questa sensazione, come si può vedere anche nella versione qui presentata, grazie a un'atmosfera di mistero e di attesa che permea tutto lo spazio, conferendogli una dominante di silenzio solenne, esaltato persino dall'ombra lunga che proiettano l'architettura, la statua e i due uomini. L'artista, a proposito delle sue Piazze d'Italia, e dunque del ricordo come elemento cardine che contengono in nuce, così scrive nel 1925: "avevo ancora in mente la capitale piemontese; la città monarchica con le sue piazze abitate da scienziati e re, da politici e da guerrieri, fermi in pose stanche e solenni sui loro piedistalli di pietra, avevo ancora in mente tutto lo strano lirismo della sua fatale costruzione geometrica".
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