Concertino per una gazza
C'è un senso di profondo isolamento in questa metafisica del quotidiano, interrogativa, mnemonica, felice, soprattutto nelle figure solitarie e frontali. Un po' come accade negli Anni Venti, dove l'opposizione che si rifà alla linea italiana della pittura è permeata di tensione contro l'impeto avvenirista e moderno dei futuristi. Cosi replica nel nostro minuscolo particolare: la metafisica di Gatti, il suo bizzarro classicismo, diventano eversivi, diventando insofferenza verso la contemporaneità chiassosa, la non pittura dominante.
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