Franco Angeli
Franco Angeli, fra i più importanti artisti italiani del 900, è nato a Roma nel 1935 da una famiglia di solida tradizione socialista. Non frequentò regolari studi d’arte ma iniziò a dipingere nel 1957. Tramite lo scultore Edgardo Mannucci conobbe l’opera di Alberto Burri che ne influenzò, con la poetica informale, i primi lavori: tele monocrome e materiche dai toni scuri ricoperte con calze di nylon strappate e lacerate, simbolo di povertà e dolore. Molto attivo politicamente (aderì al Partito Comunista), nel 1955 conobbe Tano Festa e Mario Schifano, con i quali instaurò un profondo rapporto di amicizia e di scambio culturale: insieme a Francesco Lo Savio, Pino Pascali, Jannis Kounellis e Fabio Mauri diedero vita alla Scuola di piazza del Popolo, i cui punti di riferimento erano le gallerie La Tartaruga e La Salita. Nel 1960 si tenne la prima mostra personale di Angeli presso la galleria La Salita. Nel 1962 Angeli partecipò con Lo Savio, Festa e Schifano alla mostra Nuove prospettive della pittura italiana presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna. In quella occasione Angeli presentò una serie di opere in cui iniziavano a comparire le simbologie del potere, inizialmente svastiche, croci e mezzelune. Nel 1964, per la personale alla Galleria dell’Ariete di Milano Angeli utilizzò simboli ideologici stereotipati, tratti dall’arredo urbano, sintetizzando il carattere retorico e celebrativo dei reperti di una Roma eterna e capitale: «I miei primi quadri sono la testimonianza del contatto quotidiano con la strada. Vidi i Ruderi, le Lapidi, simboli antichi e moderni come l’Aquila, la Svastica, la Falce e Martello, obelischi, statue Lupe Romane, sprigionare l’energia sufficiente per affrontare l’avventura pittorica». Nello stesso anno partecipò alla Biennale di Venezia presentato da Maurizio Calvesi, nel 1965 alla IX Quadriennale romana e nel 1967 alla Biennale di San Paolo del Brasile. Alla fine degli anni sessanta Angeli era impegnato sul tema della guerra del Vietnam, mentre negli anni ottanta si dedicò maggiormente alla figurazione: ritraeva attraverso forme stilizzate simboli della propria infanzia, obelischi, piazze deserti, capitelli e “marionette”, quest’ultime interpretate come autoritratti. Angeli si spense a Roma il 12 settembre 1988.