Fernando Botero

Fernando Botero

Nasce da David Botero (1895-1936), uomo d’affari, e dalla sarta Flora Angulo (1895-1972), secondo di tre figli. Il fratello minore, Rodrigo, venne alla luce poco tempo dopo la morte del padre. A 16 anni già disegna le illustrazioni per i supplementi di “El Colombiano”, il giornale più importante della sua città natale. Giovanissimo, nel 1948 espone per la prima volta a Medellín. Nel 1952 vince, con Sulla costa, il secondo premio al IX Salone degli artisti colombiani, organizzato presso la Biblioteca Nazionale di Bogotà: investe il denaro del premio per un viaggio di studio in Europa. Nel 1955 Fernando Botero ritorna in patria dove si sposa con Gloria Zea, poi ministro della cultura della Colombia, ed inizia ad esporre le sue opere, ma riceve forti critiche poiché all’epoca l’ambiente colombiano è fortemente influenzato dall’avanguardia francese, che Botero aveva invece respinto. Incompreso dall’ambiente colombiano, Botero si trasferisce in Messico, dove scopre per la prima volta le possibilità di espandere e dilatare il volume delle forme in modo personale. Una caratteristica che fortemente influenzerà la sua opera. Ma è nel 1957 che scopre l’espressionismo astratto, nel corso di una mostra personale a Washington, grazie alla visita dei musei di New York. Sempre nel 1957 fa ritorno a Bogotá, dove vince il secondo premio al X Salone degli artisti colombiani. Nel 1958 ottiene la cattedra di pittura all’Accademia d’arte di Bogotá. Vince finalmente il primo premio al XI Salone con l’opera La camera degli sposi. Nello stesso anno, espone nuovamente a Washington, alla Gres Gallery. Le sue opere vengono vendute tutte il giorno stesso dell’inaugurazione. Dal 1959 inizia lo studio di Diego Velázquez: Botero realizza infatti molte versioni del Niño de Vallecas, dove il suo stile molto incisivo risente dell’influenza dell’espressionismo astratto. La sua nomina alla Biennale colombiana viene contestata, per cui Botero è costretto ad abbandonare il suo Paese, in precarie condizioni economiche. La Gres Gallery di Washington, che fino ad allora l’aveva sostenuto, chiude e l’artista, in forti difficoltà finanziarie, divorzia dalla moglie. Nel 1961 sembra cambiare qualcosa: il Museum of Modern Art di New York decide di acquistare il suo Monna Lisa all’età di dodici anni, ma la sua prima mostra newyorkese si dimostra un fallimento. Nel 1964, dopo quattro anni dal divorzio, si sposa con Cecilia Zambrano. Nel 1966 viene organizzata la sua prima mostra personale in Europa, e precisamente in Germania. Una nuova esposizione, organizzata al Milwaukee Art Center, riceve critiche entusiastiche. Inizia ad esporre regolarmente in Europa, a New York e anche a Bogotá. Studia le opere di Albrecht Dürer, Édouard Manet e Pierre Bonnard. A metà degli anni settanta si dedica per un certo periodo quasi esclusivamente alla scultura, e presenta i suoi lavori a Parigi nel 1977. Nel 1978 Botero si sposa con Sophia Vari. Tra gli avvenimenti di maggior rilievo si ricordano la mostra delle sue enormi sculture negli Champs-Élysées nel 1992, e altre negli spazi pubblici di alcune città europee nel 1994. Il comune di Siena gli affida nel 2002 la realizzazione del drappellone del Palio del 16 agosto. Il 21 ottobre 2007 vengono rubate dal suo studio di Pietrasanta sette statue di bronzo per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Nel maggio 2008 tre delle statue sono ritrovate e i responsabili arrestati. Nel 2012 dona al museo colombiano di Antioquia le ventisette tele dedicate al tema della Via Crucis, esposte a New York, Medellín, Lisbona, Panama e Palermo.