Skiri
Andrea Schirinzi, classe 1979, in arte “Skiri”, è un artista milanese di respiro internazionale.
Ribelle e anticonformista.
Iconico e ironico.
L’artista utilizza nel suo lavoro svariati linguaggi, di tipo materiale e concettuale, attraverso la quale inventa e rielabora nuovi usi per foto, immagini pubblicitarie e fumetti. Skiri opera sapientemente una sorta di editing, lavorando con soggetti che sono già in circolazione sul mercato culturale, riconoscibili e oramai incastonasti nella cultura della società di massa. Il risultato sono opere di immediata comprensione e al contempo estraniamento, dai tratti umoristici e provocatori.
Non solo. Nelle opere dell’artista, si respira tutta quella sfera del mondo dell’Action Painting; Skiri, per giocare e divertirsi fino in fondo, aggiunge e dà il vero tocco d’artista, quasi come fosse la sua firma, uno schizzo di vernice, densa e materica, spontanea e aggressiva.
L’artista gioca e si diverte a mescolare e ricomporre linguaggi e immaginari.
Stravolge e ricrea, come un DJ prende e riutilizza materiali originali da contesti e scenari diversi, per dare vita a nuovi capolavori.
Come scrive il critico d’arte francese Nicolas Bourriaud, nel suo illuminante Postproduction: “I concetti di originalità e di creazione svaniscono in un panorama culturale dominato da nuove figure come il DJ e il programmatore, entrambi capaci di selezionare oggetti culturali e includerli in nuovi contesti.”
Il mondo di Skiri è l’affascinante decontestualizzazione e rielaborazione di ciò che pensavamo di conoscere. Il suo processo propone una visione interrogativa – mai scontata o banale – all’attento e incuriosito osservatore.
Così, con maestra e sagacia, l’artista interpreta e fa suo i più iconici e importanti “simboli” del Novecento, dando origine al seducente e intrigante “Iconic Pop”.